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"Benvenuti sul sito personale di Erio Maffi, autore di libri di psicologia e mindfulness


Ho dedicato la mia vita allo studio e alla comprensione della mente umana come insegnante, psicologo e autore. Ho scritto il libro "Super-io: Come trasformare la causa di ansia, depressione, bassa autostima e cattivi rapporti con gli altri" che, nella sua seconda edizione riveduta e ampliata, è stato molto apprezzato e ha ottenuto molte recensioni positive su Amazon.

La mia passione per la psicologia non si ferma qui, ho scritto anche un libro sulla mindfulness intitolato "Mindfulness: Corso mindfulness per principianti: Apprendi a praticare la mindfulness e ritrova la gioia e la pace mentale, con una pratica di soli 10 minuti al giorno" che è stato anch'esso molto apprezzato e pubblicato su Amazon.

La mia missione è aiutare le persone a raggiungere il loro pieno potenziale attraverso la comprensione e la pratica della psicologia e della mindfulness. Sfoglia il mio sito per saperne di più sui miei libri, i miei servizi e le mie attività, e scopri come possiamo lavorare insieme per migliorare la tua vita. "


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Perdita di un amore

Perdita di un amore

Quando qualcuno di caro muore, noi incontriamo tutta la disperazione, lo sgomento e la solitudine che porta con sé questa perdita. Ecco che le persone intorno cercano di starci vicine come possono e in qualche modo, anche se non sempre nel modo giusto. La società intorno ci “aiuta” ad attraversare il dolore con una serie di rituali che ci permettono di accettare e superare l’accaduto.


Ci sono però altri lutti che invece restano nascosti, e che a volte sono anche presi senza riguardo perché la persona perduta non è morta, ma semplicemente non fa più parte della nostra vita. Queste sono le perdite di un amore, che possono essere una separazione, un divorzio, o anche semplicemente un lasciarsi.


In questi casi non solo è più difficile ottenere il sostegno di chi ci è intorno, perché è facile sentirsi dire: “Ma dai, passerà, non farne una tragedia! Spesso siamo noi i primi a non renderci conto di stare attraversando un vero e proprio lutto. Semplicemente crediamo di essere tristi, depressi magari, senza capire bene il motivo.


Attraversare un lutto non significa solo essere tristi e non è solo sentirsi un po’ giù. Il lutto dovuto alla perdita di un amore è un percorso, un viaggio che ognuno di noi deve fare per entrare in contatto, attraversare e poi superare il dolore, la rabbia, la disperazione e tutte le altre difficili emozioni che ci portiamo dentro dopo una ferita.


Quali sono le tappe di questo viaggio? E come puoi scoprire a che punto sei anche tu nel tuo personalissimo processo di elaborazione?


Elisabeth Kubler Ross, psichiatra svizzera, identifica il processo di elaborazione del lutto dividendolo in 5 fasi:


Fase della negazione o del rifiuto: corrisponde di solito al primo momento dopo la perdita. Il momento in cui la realtà si insinua cruda a rompere le nostre aspettative, i nostri sogni e le nostre convinzioni circa il “come sarebbe stato”. È la fase del: “Non può essere vero?”, “Ma sei davvero sicuro?”, “Ma cosa dici?”. È la fase in cui vorremmo che si trattasse solo di un brutto sogno.


Fase della rabbia: dopo la negazione iniziano a manifestarsi emozioni forti quali rabbia e paura, che esplodono in tutte le direzioni: se stessi, l’altra persona, terze persone. La tipica domanda di questa fase è “perché proprio a me?”.


Fase della contrattazione o del patteggiamento: in questa fase si cerca di portare in qualche modo la realtà e l’altra persona dalla nostra parte. Magari andiamo sotto casa sua a supplicare promettendo che cambieremo, o ci illudiamo che si tratti solo di una decisione temporanea e che di certo l’altro tornerà da noi. È una fase in realtà già un po’ positiva, perché proprio nella speranza che le cose tornino a posto, ritroviamo in noi la motivazione per migliorarci e cambiare ciò che tendevamo a rimandare o a prendere sottogamba.


Fase della depressione: all’improvviso, dopo esserci illusi di poter ricostituire e riavere quell’amore perduto, un pensiero si insinua nella mente “e se invece l’avessi perso per sempre?”. È il momento in cui ci coglie lo sconforto e in cui il dolore, in tutta la sua potenza, viene a straziarci. Pianti nel cuore della notte, senso di vuoto. Disperazione. Intensa nostalgia.


Fase dell’accettazione: solo alla fine del percorso di elaborazione si arriva ad un momento in cui la nostra percezione della perdita inizia a cambiare. In qualche modo miracoloso cominciamo a farcene una ragione e a guardare al passato e alle cose accadute in maniera diversa. È il momento in cui riusciamo anche a guardarci indietro senza morire dentro e magari, chissà, sorridere dei bei momenti, pronti ad andare avanti con le nostre vite.


Ora il punto è che il processo di elaborazione del lutto non è mai lineare, anzi, è più che altro una spirale, quindi non dovrai spaventarti di vederti fare passi avanti per poi farne due indietro.

Ciò che è davvero importante è non fermarsi e non restare bloccati in una delle fasi, perchè questo può portare anche alla dipendenza affettiva.


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